Che storie nella storia!



Il Medioevo è la grande passione di Valeria Montaldi.

Dopo aver raccontato della Valle d'Aosta dei walser, della Milano che lotta contro Federico II, della Parigi del 1200, la fiction d'autore della scrittrice milanese si sposta a Venezia, dove tra il 1327 e il 1348 si dipana la storia di disperazione, miseria, eroismo e amore di La prigioniera del silenzio (Rizzoli).

"Sono una giornalista, laureata in Storia della critica d'arte", ci racconta, "ma da quando ho deciso di scrivere Il mercante di lana, uscito nel 2001, ho cominciato a svolgere un percorso di ricerca in biblioteca, in libreria, sulle bancarelle.
E ho scoperto un mondo popolano di microstorie sullo sfondo della macrostoria.
Quindi più che romanzi storici i miei sono fiction che raccontano anche la storia".

La prigioniera del silenzio parte dall'amore di una donna patrizia, Giulia, per un mercante ebreo, Samuel.

Dallo loro relazione proibita si snodano colpi di scena (quello finale è sorprendente) che vedranno il loro epilogo due decenni più tardi nel bel mezzo dell'epidemia di peste nera, in una sorta di Promessi Sposi al contrario con grandi elementi di modernità.

E così ritroviamo il razzismo verso gli ebrei, la sete di potere di certi uomini di Chiesa, il moralismo, il maschilismo.

"Dopo 850 anni le passioni umane sono rimaste le stesse".


Una recensione di Mario Raffaele Conti su Oggi, 29/05/13

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